Si beh... l'economia si collega facilmente, basti pensare ai soldi che giravano nel mondo dei rally negli anni '80, che per quanto riguarda ad esempio l'italia, dove la lancia con il gruppo fiat poteva permettersi di spendere cifre impensabili, aiutata da un regolamento che permetteva tutto o quasi(ricordiamo le assistenze volanti dove si cambiavano motori interi, i carburanti non controllati, che accoppiati alle giuste componenti meccaniche facevano la differenza per chi poteva permetterseli). Gli sponsor potevano permettersi di foraggiare, perché i soldi c'erano... oggi se metti una scritta per fare un favore ad un amico ti controllano anche il buco del c... perché se puoi permetterti una passione che ti costa sudore e sacrifici, per loro vuol dire che sei solo un limone da spremere!
Oggi i regolamenti sono cambiati e sembrano voler tagliare definitivamente le gambe a questo sport, almeno in italia e sembrano voler dire:'se sei carico di soldi corri, altrimenti non sei nessuno'. I piloti che vanno forte in casa loro, quando provano a confrontarsi all'estero prendono le bastonate(se ci vanno a correre all'estero).. a parte qualche rara eccezione.
In francia ad esempio hanno un bacino di piloti molto ampio e la federazione li aiuta... vediamo ad esempio nel mondiale quanti francesi ci sono e i risultati che fanno...
Quindi alla fine è sempre l'economia che muove tutto, negli sport motoristici, come in tutto il resto.
Scusa lo sfogo, ma sulla base di questa riflessione ci puoi argomentare parecchio
